O CANGAÇEIROS

Sertão è il nome dell’arida terra dei cangaçeiros, nel Brasile nordorientale, una terra dimenticata da Dio che, a cavallo tra l’800 e il 900, vide un periodo storico fatto di soprusi e prevaricazioni a opera dei più ricchi, Coronel (Colonnelli), nei confronti dei meno agiati.

In questo contesto di fame, miseria e ingiustizia sociale, si svilupparono fenomeni di ribellione, sotto forma di brigantaggio, ad opera dei cangaçeiros: uomini armati che seminavano il terrore mettendo a ferro e fuoco fattorie e proprietà.

Tra i più famosi cangaçeiros si distingue il capo Lapiao, per alcuni spietato fuorilegge, per altri una sorta di Robin Hood. Audace e feroce venne definito il re del Sertão. 

Questi banditi riuscirono per un decennio a tenere in scacco la polizia, fino a quando, nel 1934, furono traditi e circondati dalle forze dell’ordine e vennero giustiziati, tanto gli uomini quanto le donne. (leggi IL RUOLO DELLE DONNE)

Le loro teste mozzate furono conservate, a prova dell’avvenuta cattura e uccisione, dentro a dei bidoni di cherosene e inviate alle autorità di S. Salvador.

Origine del nome cangaço 

Etimologicamente la parola cangaço ha origine dalla parola "canga o cangalho" che significa letteralmente "giogo", l'armatura di trazione degli animali da tiro.

La similitudine è tra la stecca di legno che unisce l'aratura all'aratro, o alla carrozza, che corre parallelo alla schiena dell'animale, e il fucile a tracolla usato dai cangaceiros.

Questi banditi erano contraddistinti dal particolare cappello di cuoio ornato di stelle e croci, o piccoli ninnoli in oro, rubati durante le varie scorrerie.

La nascita del brigantaggio

I primi gruppi denominati cangaçeiros furono formati verso la fine dell'800, da volontari organizzati. Questi venivano pagati e riforniti di munizioni, dai fazenderos (possidenti terrieri) per combattere contro i nativi locali ed espandere i propri territori.

Risolto in poco tempo il problema indiano, le bande finirono per diventare il braccio violento delle faide tra possidenti che si contendevano i terreni fertili o il bestiame.

È in questo contesto, con un clero corrotto e indifferente, una polizia al soldo dei fazenderos, che nasce una terza figura: il cangaçeiros indipendente, il contadino stanco delle angherie e dei soprusi che si da alla macchia e diventa brigante.

Il cangaçeiros diventa così una figura che nell'immaginario popolare è stata circondata da un alone di leggenda.
(leggi I cangaçeiros Nella musica e in altre arti)

canganceiros
taglia Lampiao

I cangaçeiros più famosi:

Joaquim Gomes, detto Cabeleira per i suoi capelli da indio, lisci e lunghi fino alle spalle, temuto e apparentemente imprendibile;
Sebastião Pereir(detto di Sinhô Pereira), iniziò la sua attività nel 1916, a seguito di gravi ingiustizie subite da potenti dell'epoca;

Virgulino Ferreira da Silva, Lampião, il più famoso dei cangaçeiros, chiamato  anche "re del cangaço" e "governatore del Sertão".
Corisco, uno dei più fedeli amici di Lampião che dopo la sua morte, nel 1938, continuò l'attività di guerriglia finendo a sua volta ucciso nel 1940.
Josè Aleixo Ribeiro da Silva, detto Zé Baiano, uno dei principali luogotenenti di Lampião, brutale e violento; conosciuto anche come la "pantera nera del Sertão", dopo una serie di azioni sanguinose, cadde nel 1936.

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Lampeão e Maria Bonita
Maria Bonita

Il ruolo delle donne

È a partire dal 1930 che inizia la partecipazione femminile al cangaço nella persona di Maria Gomes de Oliveira, più nota come Maria Bonita, compagna di Lampeão, a cui fecero seguito molte altre. Un'altra "cangaceiras"famosa fu Dadá, compagna di Corisco.

Il ruolo delle donne fu importante perché, oltre a fungere da supporto logistico, esse contribuirono a umanizzare il movimento.

Vennero imposte alla banda delle regole ferreee nei confronti delle loro vittime, venne imposto prima di tutto di non far violenza sulle donne. 

Armate di pistole, erano abbastanza pericolose e non esitavano a farne uso in propria difesa.

I cangaçeiros nella musica e in altre arti

Le gesta cangaçeiros sono state cantate nei mercati dei lontani villaggi del Sertao. 

Hanno ispirato anche la letteratura, il cinema, la musica come simbolo della rivolta popolare al potere.

Solo alcuni esempi:

“Grande sertao”, il capolavoro del romanziere Joao Guimaraes Rosa; “O cangaçeiro”, la canzone del 1964 di Joan Baez, dedicata a Lampiao;

“Deus e o diabo na terra do sol” e “Antonio das mortes”, i film culto di Glauber Rocha, il regista del “cinéma novo”, ma anche “O cangaçeiro” con Tomas Milian del '69.